La documentazione di Post Scriptum. Un museo dimenticato a memoria sfugge alle convenzioni e alla struttura del classico catalogo, prendendo la forma di un oggetto editoriale ibrido, composto da sole immagini. L’art director e stylist Francesca Cefis è stata invitata infatti a realizzare un progetto ispirato al linguaggio dell’editoriale di moda, utilizzando come punto di partenza la mostra e il museo. Il risultato sono due cataloghi, frutto dello sguardo di due diversi autori, i fotografi Alassan Diawara e Lukas Wassmann, e realizzati in collaborazione con adidas Originals ed Emporio Armani.

Una selezione delle immagini è inoltre entrata tra le opere, e nel percorso della mostra, creando un’ulteriore stratificazione.

Museo per l’Immaginazione Preventiva è stato un progetto espositivo che dal 2020 ha visto il museo trasformarsi in una rivista tridimensionale, articolata in varie rubriche che hanno accolto figure, poetiche e ricerche diverse in una dimensione interdisciplinare, indisciplinata e rizomatica, coinvolgendo 250 artisti in un palinsesto di 65 mostre. Le due pubblicazioni sono così anche le pagine finali di una programmazione museale che, proprio utilizzando la metafora del magazine, ha costantemente indagato i confini dell’idea di mostra e opera.